Digital Wine Business, la formazione

Il prof. Davide Gaeta introduce un nostro corso al Dipartimento di Vitivinicoltura di San Floriano, Università di Verona"Digital wine business" è l'espressione che utilizziamo noi di Fermenti Digitali per definire le trasformazioni del modo di comunicare del mondo del vino, e indicare le opportunità dell'interattività, delle nuove forme di marketing (ideali per piccole così come per grandi cantine), delle numerose innovazioni e tecnologie software che impattano la produttività aziendale e individuale.

Su questi argomenti svolgiamo da tempo attività di consulenza e formazione per le imprese vitivinicole. Soprattutto quest'ultima è importante per il nostro modo di vedere e operare. In questi nuovi scenari è imperativo aiutare le aziende a investire sulla competenza delle risorse umane in azienda, preparandosi a "internalizzare" le capacità per gestire la convergenza digitale.

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Come usare i social media (e vivere felici)

Un corso per imparare a muoversi sul web; per imparare a dialogare con i consumatori attraverso i new media; per imparare a comunicare la propria azienda e i vini senza intermediari; un corso per diventare più efficienti e risparmiosi grazie ai nuovi strumenti.

Ecco a grandi linee il programma del nuovo Corso di perfezionamento e aggiornamento professionale in Packaging e Comunicazione del Vino - sottotitolo: "Web e vino: dialogare con il consumatore, competere globalmente" promosso dall'Università di Verona - Facoltà di Economia.

Il corso è aperto a tutti, purchè in possesso di un diploma di scuola media superiore (in altre parole, non serve la laurea). Le iscrizioni sono già aperte, e chiuderanno il 3 febbraio 2012: le lezioni si svolgeranno dal 10 febbraio al 10 marzo, il venerdì pomeriggio e il sabato mattina (altre info qui).

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EWBC # 5 , si cambia. Next stop, Turkey

Mentre sul web continua l'onda lunga di post, foto, commenti, ricordi dell'edizione 2011 dell'EWBC, tenutasi a Brescia lo scorso ottobre, l'organizzazione del (finora) unico e più importante evento dedicato alla convergenza tra mondo del vino e mondo del web è già proiettata nel fissare le linee guida del prossimo appuntamento. La location, dopo un mese di accorta suspence, è finalmente rivelata (e fissata): Izmir, in Turchia. E del resto, la presenza tra i 216 congressisti giunti da oltre 30 paesi di Taner Ogutoglu, direttore di Wines of Turkey, non poteva essere casuale (qui l'ottima intervista a cura del regista e wine blogger Ken Payton).  "Avendo partecipato all'EWBC 2011, siamo felici di invitare professionisti del vino da tutto il mondo a esplorare i vini, i cibi e la cultura della Turchia, per aiutarci a comunicare il viaggio in corso alle sorgenti della storia del vino turco" dichiara lo stesso Ogutoglu nel comunicato stampa di Vrazon.

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La blogosfera 2010: una fotografia

Qual'è lo stato della blogosfera oggi? In un interessante grafico (da una rielaborazione dati Technorati, cliccare sull'immagine per ingrandire), la piattaforma di marketing Flowtown fa il punto della situazione, aggiornato a luglio 2010. La rappresentazione è esaustiva in se', tuttavia ci piace enucleare alcuni punti.

1. Il numero di blogs in rete (stimato) supera i 140 milioni;

2. Come sosteniamo da sempre, il blogging non è roba da ragazzi(ni). I 18-24 enni sono appena il 7% del totale. La fascia di bloggers più consistente (29%) è quella dei 35-44 enni, seguita da quella dei 25-34 enni (25%);

3. I bloggers sono...unisex. O quasi. I maschi infatti superano (ma di poco) le femmine (67% contro il 33%);

4. La maggior parte dei bloggers attivi (48%) vive negli Stati Uniti (soprattutto in California, o a NYC). Solo il 26% è europeo. 

5. Quasi la metà dei bloggers è in possesso di una laurea (40%), degli altri il 27% ha un diploma di scuola superiore;

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Quel che gli utenti vogliono (e le aziende no)

C'è una curiosa discrepanza tra quello che i consumatori Internet addicted  vorrebbero dalle aziende e quello che queste ultime sono disposte a dar loro. In molti casi sembra di assistere ad un dialogo tra sordi. 

Secondo una ricerca su consumatori italiani online di una fascia di età tra i 18 e i 54 anni, quasi l'80% di essi ritiene opportuna una presenza delle aziende nei social media, e una percentuale leggermente più alta ritiene che non facciano abbastanza: dovrebbero escogitare nuovi sistemi o mezzi per interagire con i propri clienti (Cohn & Wolfe, con il supporto tecnico di Lightspeed Research). Un desiderio che, a quanto pare, gran parte delle aziende sembra non condividere: in un buon 77% dei casi esaminati, i fondi per il web sono meno del 25% dell'investimento complessivo dedicato alle "spese di comunicazione e marketing". Per contro, gli utenti passano davanti allo schermo del computer più tempo che davanti a quello della televisione: sette ore al giorno contro cinque. E un terzo del tempo trascorso online viene passato nei social media. Facebook ovviamente è in testa alle preferenze, seguito da Twitter e YouTube. Le aziende, insomma, continuano a nutrire una grande diffidenza nei confronti della rete e dei suoi meccanismi, dettata, probabilmente, da una scarsa conoscenza dei medesimi. O dal timore, del tutto giustificato, che entrare in questa specie di grande circo abbia dei costi.

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Go Mobile: per le cantine, nuove tendenze

Si sta tenendo il Direct To Consumer Symposium a Napa, California. Il simposio è promosso dal gruppo "Free The Grapes!", un movimento d'opinione che ha per obiettivo l'apertura del mercato USA alla vendita diretta di vino da parte delle cantine ai consumatori, riformando così le attuali barriere e limitazioni imposte dalla severa, proibizionista e antica Liquor Law.

Il keynote di apertura del simposio è stato tenuto da Michael Becker, vice presidente della mobile strategy per iLoop Mobile Inc. La tesi sostenuta da Becker è che sembra essere arrivato il momento per le cantine di prendere in considerazione il marketing sui dispositivi mobili di comunicazione, in particolare gli smart phone di nuova generazione (iPhone, Android, ecc.).

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Confronto a Manzano

Nella capitale della produzione delle sedie italiane, a Manzano (UD), si è tenuto ieri, 18 gennaio, un'interessante confronto su "Quali prospettive per la viticoltura - passato, presente e futuro delle aziende vitivinicole regionali".

Eravamo presenti anche noi di Fermenti Digitali, gentilmente invitati dagli organizzatori, per esporre il nostro punto di vista sullo stato della comunicazione offline e online nel mondo del vino.

Data la richiesta dei numerosi partecipanti al convegno, in massima parte produttori, mettiamo a disposizione le nostre due presentazioni, che potete scaricare cliccando ai link qui sotto:

- Elisabetta Tosi, "I 10 miti della comunicazione del vino"
- Giampiero Nadali, "Innovazione e Internet Marketing per il nuovo business del vino".