Vinitaly e i suoi "fratelli": 4 grandi fiere del vino a confronto

Sono questi i 4 capisaldi del commercio, della comunicazione, del business del vino mondiale. Quattro fiere internazionali: le prime tre a cadenza annuale, l'ultima biennale.

Gli operatori del settore conoscono bene le valenze di ciascuno di questi appuntamenti, le loro caratteristiche, pregi e difetti: sanno qual’è la fiera più rigidamente professionale e quella più popolare, l’evento più mediatico e quello più affaristico, e si regolano di conseguenza, modulando la propria partecipazione in relazione agli obiettivi che vogliono raggiungere.

Per quanto abbastanza comparabili, le 4 fiere non sono però del tutto commensurabili.

  • Non lo sono per la tempistica (Prowein si è appena concluso, Vinitaly si terrà dall‘8 al 12 aprile prossimi, la London IW Fair  sarà in maggio, e Vinexpo è programmato per giugno 2011);
  • per l’anzianità di servizio (delle tre, Vinitaly è la fiera più radicata nella storia con i suoi 44 anni di vita. Vinexpo e la Fiera di Londra ne hanno 29, Prowein solo 13);
  • per le dimensioni dello spazio espositivo;
  • per la tipologia (Vinitaly è dichiaratamente una fiera mista, a partecipazione popolare e professionale, le altre sono quasi esclusivamente professionali);
  • e per il numero di espositori e visitatori, che in genere vedono primeggiare la fiera veronese.

Nel 2009, Vinitaly aveva chiuso con più di 4.200 espositori, 150 mila visitatori e 45 mila operatori esteri provenienti da oltre 110 paesi; numeri di tutto rispetto, ai quali Vinexpo, la fiera-competitor di maggior riferimento, tenutasi nel giugno dello stesso anno, si avvicina ma non troppo: i suoi operatori professionali sono stati  poco più di 46 mila provenienti da 135 paesi, ma appena 15 mila 851 i visitatori internazionali.
Quest’anno, Prowein ha registrato un doppio record di visitatori ed espositori; più di 3.300 gli uni, e almeno 36 mila i professionisti della filiera del vino che hanno frequentato i 3 giorni di fiera. Di questi, almeno 1 su 3 veniva da fuori Germania.

Ciò premesso, può essere interessante dare un'occhiata alla percezione che di questi eventi si ha sul web.

Per quanto puramente indicativi, dai grafici risulta che il soggetto preferito del buzz della rete è Vinitaly, che in tal modo conferma la sua vocazione originaria di fiera aperta anche ai consumatori (i wine lovers più motivati; l'alto prezzo del biglietto intenderebbe scoraggiare tutti coloro che pensano di visitarla solo per fare il pieno a buon mercato di vini pregiati).

Le citazioni riportate  si riferiscono ad un arco di tempo abbastanza lungo, da settembre a marzo, e riflettono il peso (l'importanza) di ciascuna manifestazione: non c'è dubbio che stando a quanto si può desumere dalla rete, Vinitaly resta la manifestazione di settore più importante del mondo, seguita da Vinexpo e, a pari merito, da Prowein e dalla London International Wine Fair.
 
Una lettura più approfondita dei dati potrebbe essere in grado di spiegare questo andamento, ma non è questa la sede per farlo.

Un vantaggio competitivo che porterebbe ad un rafforzamento della leadership dell'evento italiano nei confronti dei suoi principali concorrenti (credere di essere inattaccabili è una forma di presunzione che può costare cara!) potrebbe venire sicuramente da un uso strategico dei social media.

Al momento però, solo la manifestazione londinese sembra aver iniziato una qualche forma di attività istituzionale/ufficiale su tre delle principali piattaforme di social networking: Facebook, Linkedin e Twitter. Del blog aperto da Vinexpo qualche tempo fa infatti non si hanno più notizie (l'ultimo aggiornamento risale a luglio 2009).

A nostro avviso, interessarsi del feedback degli utenti dovrebbe essere una delle principali preoccupazioni di chi si occupa di organizzare e comunicare iniziative di tale portata; non è detto, infatti, che ad un alto volume di conversazioni corrisponda sempre un altrettanto alto indice di gradimento.

Sulla rete, la quantità dei contenuti è un fattore importante... ma è la loro qualità a fare la differenza.