Facebook e il principio del gelataio

Facebook e il principio del gelataio

"Dietro un cliente soddisfatto
ce ne sono almeno altri 10 (potenziali)"

Qualcuno ha detto che Twitter è l'unico posto al mondo dove sei felice se qualcuno ti segue, e anzi, fai di tutto per farti seguire (diversamente dalla vita reale, dove ti metti a correre e fai di tutto per seminarlo,  se noti che qualcuno in strada ti sta seguendo).

Su Facebook è la stessa cosa: qui, più dei RT (Re-Tweet, cioè rilanci) contano i "like" ("mi piace"). In media, in un giorno le pagine di Facebook raccolgono più di 50 milioni di likes. (se vi piacciono queste statistiche, ecco una bella infografica sul tema).

Sono la forma di coinvolgimento più semplice da realizzare/ottenere e, per alcuni, anche la più sopravvalutata: "avere tanti like è come essere ricchi di banconote del Monopoli". Fuori dal loro ambito di applicazione, non hanno nessun valore. Ma è davvero così? cosa c'è dietro un "like"?

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Cantine, Wi-Fi e wine bloggers

Simon Woolf, autore di The Morning Claret, è stato uno dei partecipanti alla scorsa edizione della EWBC di Brescia, la conferenza europea dei wine blogger (prossima edizione in Turchia, info qui).

Durante la conferenza, insieme ad altri wine blogger, ha partecipato a uno dei tour previsti dal programma, in particolare quello in Alto Adige presso la Cantina di Tramin - Termeno. Avendo dato il nostro supporto agli organizzatori della EWBC, ricordiamo quanto abbiamo insistito con le cantine e i consorzi ospitanti i vari tour nel garantire l'accesso libero alla rete Internet attraverso la disponibilità di connessioni Wi-Fi. A chi, ancora oggi, ci chiede se sia davvero indispensabile questo servizio dedicato ai wine blogger in visita, facciamo rispondere Simon Woolf con un post appena pubblicato sul suo blog: "The wines of Alto Adige, in tweets".

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Amarone della Valpolicella, un mese su Twitter

Il vino e i social media: un'accoppiata ideale.

Perchè, a dispetto della natura concreta, agricola del primo, gli aspetti socializzanti ne fanno l'oggetto ideale di conversazioni reali e sulla rete.

Nell'era dei big data, del sovraccarico d'informazioni, le infografiche sono quanto di più immediato e significativo si riesca a ottenere. In un solo colpo d'occhio, una sapiente combinazione di grafic design e informazioni testuali e numeriche permettono di avere un'idea di un argomento, di un confronto tra grandezze, persone, concetti.

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2010's biggest business developments

Quali sono state le principali novità nel variegato mondo della tecnologia e del web di quest'anno ormai agli sgoccioli?

Non c'è dubbio che il cambiamento più macroscopico sia stato quello dell'esplosione dei social network, che ha portato Facebook alla ragguardevole cifra di 500 milioni di "abitanti" (trend in crescita) e Twitter a superare la cifra di 3 miliardi di tweet al giorno.

Ma tanto successo è probabilmente correlato in maniera stretta ad un secondo, esplosivo sviluppo: quello del mercato degli smartphone. Capeggiati da iPhone e Android, i dispositivi di telefonia mobile hanno rivoluzionato anche il modo di approcciare la rete: sempre più persone si collegano (o restano collegate h.24) alla rete grazie a questi aggeggi elettronici che ormai è riduttivo e impreciso definire semplicemente "telefonini", pr quanto avanzati.

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The Gary Hayes Social Media Count

Social Media CountL'eclettico personaggio che è Gary Hayes (vedi qui la sua "bio") ha compilato un'interessante "contatore" (qui a sinistra, nella foto) della crescita esponenziale dei social media. Appena visualizzato, il Social Media Count da la sensazione di questo rumore di fondo della crescita tumultuoso dei social media nel mondo.

Se considerate che, secondo nostre misurazioni effettuate nel 2010, le conversazioni sul vino e le attività nei social media del vino ammontano a circa il 2% di tutto il traffico globale, fateci pensiero mentre osservate il contatore. Un 2% di quei numeri sono conversazioni, citazioni, video, fotografie, tweets, post di blog che parlano di vino.

In sintesi, dal momento in cui visualizzate il Social Media Count, ecco cosa misura:

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Consigli per gli acquisti via social

E' un fatto ormai acquisito anche dalle aziende - o almeno dovrebbe esserlo - che la pubblicità tradizionale sta letteralmente franando nel credito che i consumatori le attribuiscono: parallelamente, cresce a ritmi vertiginosi la credibilità del passaparola, e delle raccomandazione P2P che si svolgono grazie e attraverso social media e social network. 

Il fenomeno viene da tempo investigato e monitorato;uno degli ultimi interessanti studi è ad opera di Hotwire, che ha rilasciato un report (scaricabile qui) pieno di interessanti dati e considerazioni.

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Twitter etiquette (for personal account)

Se equipariamo i social media a dei luoghi virtuali d'incontro, come se fossero delle moderne agorà, allora dobbiamo anche darci e attenerci a qualche regola di civile comportamento. 

In rete, ovviamente, i consigli si sprecano, e quelli che seguono sono solo un piccolo estratto di ciò che si può trovare. In realtà, una lista completa e definitiva di do's & dont's non è ancora stata stilata, perchè Twitter è un mondo in costante evoluzione, e ognuno deve sentirsi libero di aggiungere la propria esperienza a quella degli altri. Perciò fate altrettanto con questo post: aggiungete le vostre linee-guida, purché sensate/sperimentate.

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Vinitaly e i suoi "fratelli": 4 grandi fiere del vino a confronto

Sono questi i 4 capisaldi del commercio, della comunicazione, del business del vino mondiale. Quattro fiere internazionali: le prime tre a cadenza annuale, l'ultima biennale.

Gli operatori del settore conoscono bene le valenze di ciascuno di questi appuntamenti, le loro caratteristiche, pregi e difetti: sanno qual’è la fiera più rigidamente professionale e quella più popolare, l’evento più mediatico e quello più affaristico, e si regolano di conseguenza, modulando la propria partecipazione in relazione agli obiettivi che vogliono raggiungere.

Per quanto abbastanza comparabili, le 4 fiere non sono però del tutto commensurabili.

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