Il futuro del vino, visto a Wine2Wine

Ultimo giorno di Wine2Wine 2018: Stevie Kim e il suo staff al completo

Ultimo giorno di Wine2Wine 2018: Stevie Kim e il suo staff al completo

Nella scorsa edizione dell’ormai noto forum del business del vino e dell’innovazione, abbiamo avuto l’onore e il divertimento di gestire in italiano e in inglese l’account Twitter ufficiale della manifestazione. 

Sono stati due giorni intensi ed interessanti, e pensiamo che chi vi ha partecipato si è reso conto (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che

  1. il mondo del vino è diventato molto sfaccettato, articolato, e “liquido” rispetto a quello che poteva essere anche solo pochi anni fa e

  2. pur riproponendo sempre i soliti vecchi problemi (come vendere il vino, a chi, come migliorare la comunicazione, come conquistare nuovi mercati, come garantire sempre la massima qualità), proprio la sua complessità ci costringe a cercare soluzioni totalmente nuove. Non la riproposizione (sia pure riveduta e corretta) delle soluzioni a cui siamo abituati.

Questo significa che non solo che è diventato necessario e non più differibile abbandonare la propria “comfort zone”, cioè quell’insieme di pensieri, convinzioni, decisioni che finora hanno guidato l’azione della maggior parte dei produttori, ma anche che è necessario un costante aggiornamento, perché quello che oggi funziona, ed è attuale, nel giro di sei mesi-un anno potrebbe non esserlo più. E dato che il mondo è grande - o sempre più piccolo, a seconda  dei punti di vista - non ci si può più permettere di presentarsi nello stesso modo, o di mettere in atto le medesime strategie di comunicazione e marketing a Roma come a Berlino, Oslo, Taiwan o New Delhi. Come sempre, è difficile riassumere in poco spazio i concetti principali delle moltissime sessioni,  incentrate sui temi più diversi, ma possiamo provare a concentrare alcuni concetti base sempre validi, tratti da alcune delle sessioni più interessanti che abbiamo seguito:

  • Nessuna azienda, non importa quanto antica e rinomata, è del tutto esente da fallimenti e cadute d’immagine. Quando ciò avviene, occorre ripartire da zero, da dove tutto è iniziato, recuperando le ragioni d’essere della propria presenza (Margareth Henriquez, CEO di Krug. Il suo intervento completo si trova qui)

  • Continuare a vendere vino come si è sempre fatto diventerà presto insostenibile: i prodotti concorrenti sono sempre più numerosi e attraenti. Solo il tempo ci dirà se sono una moda passeggera, ma intanto rappresentano sfide con le quali il mondo del vino non può evitare di confrontarsi (Robert Joseph, qui)

  • G.A.S. Give A Shit, ovvero, detto più urbanamente “perchè dovrebbe fregarmi un… della tua storia?” Se si vuole l’attenzione dei giornalisti e dei media, occorre instaurare con ciascuno di essi una relazione a lungo termine. Occorre conoscerle a fondo le persone, i loro interessi, quelli dei loro lettori. Occorre conoscere tempi e modi per contattarli, e ciò richiede un sacco di tempo ( e competenze precise). (Felicity Carter & Becky Hopkins, qui)

  • “Preparatevi, perchè l’inverno sta arrivando” (Paul Mabray, CEO Emetry qui). Giganti come Amazon hanno stravolto in modo irreversibile le aspettative dei consumatori, (spese di spedizione gratuite, massima velocità di consegna, comunicazione con i corrieri in tempo reale, possibilità di personalizzare la consegna stessa). La vendita diretta online è una (relativa) novità per il mondo del vino, ed è anche uno dei suoi punti più deboli. Per trovare la sua strada dovrà imparare a guardare all’esperienza della vendita diretta con gli occhi del cliente. “Solo guardando a come ci differenziamo per risolvere i problemi reali dei clienti, e creando strategie asimmetriche centrate sul cliente, anche a costi elevati, saremo in grado di competere contro l'effetto Amazon”.

    A Wine2Wine si guarda a ciò che accade nel mondo del vino con occhi internazionali, curiosi, possibilisti e innovativi. Ci si confronta con appassionati ed esperti che vengono dai quattro angoli del mondo - un’occasione di incontri che non ha pari, almeno in Italia. E’ una presa di coscienza delle tante problematiche - e delle altrettante possibilità - del presente del settore, con numerose fughe in avanti, e parecchi spunti innovativi. E si svolge ogni anno nella città del Vinitaly.

    Perchè non approfittarne?